Coronavirus rompe il silenzio, dento i nostri cuori.
Potremmo ancora stringerci ancora le mani oltre un metro di distanza?
Coronavirus, coronavirus.
Facile a dirsi, difficile a vivere.
Dietro le facciate impietrite l’ansia cova.
Dietro corse in giardino, corre la paura sottoterra.
Comincia la quarantena, e io penso a una fine a lieto fine per tutti, per tutti noi.
Fuori nelle strade bar chiusi, ristoranti chiusi, parrucchieri chiusi.
Code ai supermercati, amuchina tra le mani.
Quello che la gente vuole, quello che la gente spera…
Tutti a casa: tutti sanno che è necessario.
Uno stato d’assedio in città.
Macchine col megafono ricordano di stare in casa.
Spacca il silenzio, irrompe il silenzio.
Strade vuote, fabbriche vuote, gente prega da sola in casa, notte insonne, pollici slittano notizie social.
Ma quello che vogliamo, quello che veramente cerchiamo, è un angolo di pace.
E’ un anticoronavirus.
Tutto quello che penso sia necessario, ora resta dentro i nostri cuori.
E io spero una liete fine per tutti, da cantare in mezzo alle piazze insieme alla gente.
Sono sicuro andrà tutto bene.

Acrilico e marker su tela. Size: 155 W x 80 H x 0,2 cm