Lunga Tela con dipinto a mano, adatta per grande stanza. Raffigurazioni di mitologia Indù. Una Dea che balla e canta,  una tigre inferocita, una donna con grandi seni e altri animali rappresentati con la tecnica tribale.

La tela nasce senza nessun intento di costruzione, una volta finita l’opera siamo andati ad indagare l’origine il significato “nascosto” dell’opera, la sua simbologia. Ci sono molte similitudini con la Madre Divina: Dea Durgā (lett. dal sanscrito “colei che difficilmente si può avvicinare”). Di solito rappresentata con un leone, appare raramente con tigre.

La Dea Durgā è l’incarnazione dell’energia creativa femminile. Ha in sé entrambi le due polarità di creazione e distruzione.

La Dea incarna il guerriero (un ruolo di solito maschile), identificata con la parola Shakti, che significa “forza”.

Nella tradizione Indù, la Dea Durgā, combatte i suoi demoni interiori (rappresentati nella destra della tela). Rappresenta il lato oscuro da trasformare: il processo di un lavoro interiore.

Acrilico su tela. Size: 172 W x 80.5 H x 0.2 cm

In questa distanza tra il bianco ed il nero, in un volo in obliquo, tra attrazioni mirabili  e irresistibili tentazioni.
Fuori dal cerchio, spiego le ali.
Non prendo il volo, ma osservo, la mia intenzioni di volare più in alto.
Spiego le mie ali in cerca di vento.
La mia rabbia che sale, le zanne bianche, le corna lucide, le tue labbra carnose, i tuoi seni rotondi, al di là, più in su in angolo.
Buongiorno, ma per oggi nessuna nuova sensazione da sperimentare.
Posso vedere le mie ali spiegarsi al vento.
Fatico a restare giù, chiedo più aria, nuova aria.
Chiedo amore, nuovo amore.
Chiedo amicizie, nuove amicizie.
Chiedo un posto dove poter stare.
Cosa ci faccio qui?
Non so la riposta, ma forse lei si.